Stalking. Il mutamento delle abitudini di vita non è elemento essenziale per la configurazione del reato

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Il reato di stalking (art. 612-bis c.p.), conosciuto anche come reato di atti persecutori, si configura quando la condotta dell’aggressore provoca nella vittima un grave stato di ansia o timore per la propria incolumità personale o quella dei propri cari. Un recente orientamento giurisprudenziale della Corte di Cassazione ha ribadito che non è necessario il mutamento delle abitudini di vita della persona offesa per la sussistenza del reato, purché sia provato il disagio psicologico indotto dalla condotta persecutoria.

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Galassia Stalking

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Dedicato al fenomeno degli atti persecutori, una realtà sempre più diffusa e allarmante, strettamente collegata ai reati di genere e alla violenza domestica, questo evento approfondisce l’evoluzione dello stalking, un fenomeno che ha radici lontane ma che, dagli anni ’80, ha assunto proporzioni sempre più preoccupanti, diffondendosi in ogni strato della società.

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