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  • Ana Vazic ha pubblicato un aggiornamento nel gruppo Logo del gruppo di Valutazione e quantificazione del danno psichicoValutazione e quantificazione del danno psichico 1 mese, 2 settimane fa

    Buongiorno colleghi, gradirei un vostro parere su come condurre al meglio le perizie riguardanti il danno non patrimoniale derivante da grave lesione del rapporto parentale.
    Attualmente, mi trovo a dover valutare i genitori e la sorella minorenne di un ragazzo rimasto gravemente ferito in un incidente stradale.
    Vi ringrazio in anticipo per i vostri suggerimenti e per il tempo che vorrete dedicarmi.

    • Sono una professionista ancora acerba, quindi attendo – anche con un certo interesse – le risposte dei colleghi più esperti, ma leggendo quanto ha scritto mi è venuto in mente un test che potrebbe essere utile per la valutazione della sofferenza dei singoli appartenenti alla famiglia, a seguito dell’evento.

      Si chiama Questionario Prolonged Grief Disorder (disturbo da lutto prolungato DSM-5-TR e ICD 11), di cui allego il file della validazione italiana del 2008.
      Permette di valutare il distress emotivo sia legato alla perdita di una persona cara che ad una sua eventuale condizione permanente, o comunque sfavorevole, a seguito di un evento a danno del familiare.

      Sperando di non aver detto qualche castroneria e di essere stata d’aiuto, rimango in attesa dei commenti dei colleghi.

        • Buon pomeriggio @ana-vazic. La metodologia da utilizzare è quella classica: anamnesi molto accurata di ciascun soggetto, colloquio clinico e somministrazione testistica. Eventuale visione di documentazione medica che possa attestare una qualche forma patologica reattiva alla situazione in cui imperversa il proprio congiunto (ad esempio depressione o altro). Dal colloquio clinico anamnestico e da un dettagliato racconto di ciascun soggetto sottoposto ad indagine potrai apprende la dinamica degli eventi succedutesi a seguito dell’incidente del congiunto e le ripercussioni sia sul piano personale che sull’intero nucleo familiare. In estrema sintesi è un pò questo il processo diagnostico. Resto disponibile 🤗

          • Grazie per questo spunto interessante.
          • Non so per quale ragione, ma non mi sta caricando il file pdf.
            Questo è il link al quale è possibile trovare l’articolo sul questionario:
            https://www.researchgate.net/publication/23168242_Italian_validation_of_the_Prolonged_Grief_Disorder_Questionnaire_PG-12
            • io ti darei consigli se posso, una volta visto il suo piano di lavoro, così è troppo generica la domanda
                • Grazie per la risposta, sono stata ingaggiata da uno studio per una consulenza che prevede solo un colloquio e la visione della documentazione fornita. Mi è stato chiesto di redigere una relazione ‘snella’, senza eccessi, ma questa è la prima volta che mi occupo di una perizia impostata in questo modo.

                  Vorrei essere sicura di strutturarla correttamente e mantenermi nei limiti richiesti, sia in termini di contenuto che di forma. Hai suggerimenti pratici su come impostare il lavoro? Ad esempio, quali sezioni includere per garantire completezza ma evitare dettagli superflui? Oppure, ci sono accorgimenti da tenere in mente per rispettare la richiesta di brevità senza sacrificare la qualità?

                    • Ciao @ana-vazic, ti hanno richiesto una valutazione clinica dei i genitori e la sorella minorenne di un ragazzo gravemente ferito in un incidente stradale. Mi chiedo: come possono ritenere sufficiente limitare il lavoro a un solo colloquio e alla semplice visione della documentazione medica? 🤔

                      Una relazione “snella” sembra più una certificazione specialistica che una vera e propria valutazione o perizia approfondita. Il Danno Non Patrimoniale derivante dalla lesione del rapporto parentale richiede infatti un’analisi rigorosa e strutturata, che segua un percorso metodologico adeguato.

                      Riuscire a condurre un’indagine completa e accurata in un unico colloquio clinico anamnestico è, a mio avviso – e sulla base della mia esperienza nel settore – alquanto improbabile. Per produrre un lavoro di qualità, servono tempo, approfondimenti mirati e strumenti adeguati, come anche i test.

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