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Buonasera a tutte/i,
avrei piacere di condividere un mio dubbio.
Uno psichiatra mi ha proposto la somministrazione di un test ad una persona vittima di reato (sua assistita).
L’obiettivo dello psichiatra (CTP) è chiedere un risarcimento per danno. Il CTU ha già somministrato una sua testistica ed è emerso che la sofferenza della persona in esame è aspecifica e di non interesse clinico.
Il mio dubbio forse è stupido o ingenuo e in caso mi scuso, ma è la prima volta che mi viene avanzata questa richiesta.
Credo che sia deontologicamente corretto informare la persona che, indipendentemente da quanto emerga con la mia testistica, il giudice potrebbe tenere conto della sola relazione del CTU e ignorare quanto portato dal CTP, anche per rispetto alle finanze della persona.
Mi consigliate di specificare qualcosa in merito all’atto della somministrazione? oppure non è necessario in quanto la mia opera si limiterebbe alla sola somministrazione/siglatura del test e il lavoro la valutazione del danno è compito del CTP?
Vi ringrazio molto
Ciao Nicolò,
con una CTU in corso è deontologicamente scorretto eseguire altri test facendo credere al soggetto che il giudice possa tenerne conto. Detto ciò, ti suggerisco di fare il tuo lavoro di ausiliario facendo firmare il consenso informato, non spingendoti oltre.
Spero esserti stata di aiuto 🙂
Ciao
Molto di aiuto, grazie mille 🙂